L'ultimo cavaliere

Stephen King

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    Downton Abbey, trasferita all'Accademia di monsieur de Treville

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    L'incipit del libro è «L'uomo in nero fuggì nel deserto, ed il pistolero lo seguì» («The man in black fled across the desert and the gunslinger followed»).

    Il mondo in cui è ambientato il romanzo è "andato avanti" nel senso che c'è stata una catastrofe che l'ha sconvolto facendolo tornare a un mondo simile al Far West nel 1800, privo di tecnologia. Il protagonista è Roland di Gilead, un pistolero che appartiene a un ordine cavalleresco di cui è l'ultimo membro (gli altri sono morti in una guerra). Gran parte del mondo rimasto è un deserto in cui la maggior parte della popolazione vive nella zona più fertile: nessuno ha mai superato il deserto, popolato da mutanti e demoni. Roland sta inseguendo un misterioso e potente stregone, "l'uomo in nero", e vuole raggiungerlo attraverso il deserto fino a una misteriosa Torre Nera.

    Roland arriva nel paese di Tull dove trova l'ospitalità di Scheb e di Allie (i due diventano amanti). Tempo prima però era passato al villaggio anche l'uomo in nero e aveva resuscitato un uomo: Nort. Quindi, mentre gli altri fuggivano ha consegnato una lettera a Allie in cui ordinava a lei di non dire a Nort la parola "Diciannove". Allie si confida con Roland ma la tentazione diventa molto forte. Roland intanto scopre che una donna del villaggio è posseduta da un demone inviatole dall'uomo in nero. Lui interroga il demone sul deserto scoprendo che dopo esso ci sono delle montagne. Al ritorno nel centro però Roland scopre che Allie ha ceduto alla tentazione e che la gente, impazzita, lo crede il demonio. Roland è costretto a uccidere tutti, prima di riprendere il viaggio.

    Raggiunge quindi l'abitazione di un colono (i coloni sono le persone che vivono all'interno del deserto), Brown, e dopo essersi rifornito riparte. Quando è ormai in fin di vita raggiunge l'abitazione di Jake. Jake è un ragazzino del nostro mondo che è stato ucciso dall'uomo in nero e che è stato trasportato dallo stregone in quello di Roland. Jake non ricorda quasi nulla del mondo da cui proviene se non alcune parole come "Coca-cola" o "LSD" cui però non riesce ad abbinare agli oggetti.

    Jake e Roland stringono una profonda amicizia, per il pistolero quel ragazzo diventa come un figlio. I due fanno rifornimento, poi Jake decide di unirsi a Roland, sia perché non sa vivere da solo nel nuovo mondo, sia perché vuole vendetta da colui che lo ha ucciso. I due abbandonano il campo quando capiscono che è infestato da demoni sparsi dall'uomo in nero. Durante una notte nel deserto Roland scopre, tramite un sogno, dell'esistenza di un Oracolo nelle vicinanze. Una volta raggiunto, questi non è in grado di dirgli molto, eccetto che dovrà seguire un ragazzo posseduto da un demone chiamato "EROINA".

    In seguito i due raggiungono le montagne, che sono insolitamente fertili. Qui Roland, Jake e l'uomo in nero si incontrano. Roland prova a uccidere lo stregone senza successo. L'uomo in nero dice a Roland di essere paziente e si dilegua.

    Roland intanto racconta a Jake del suo mondo e della sua infanzia. Della prima persona di cui ha causato la morte, dell'inizio della guerra, di quando ha sconfitto il suo maestro ed è diventato un pistolero, scontro che era costato la vita al suo falco David. I due attraversano una parte rocciosa e poco illuminata dei monti ma si imbattono in alcune rotaie e in un carrello meccanico e procedono con più velocità. Vengono però a scontrarsi con dei mostri chiamati "Lenti Mutanti"; durante lo scontro Jake dà prova di tutto il suo coraggio fronteggiando i mostri.

    Quindi continuano il percorso a piedi ed entrano in una grotta, dove Jake sta per cadere in una profonda spaccatura, sorreggendosi a stento con le mani. Roland vuole aiutare quello che ormai considera un figlio ma sente la voce dell'uomo in nero che gli ordina di proseguire se vuole prenderlo. Straziato, Roland lascia cadere Jake nel precipizio.

    L'uomo in nero spiega a Roland che la Torre Nera è un punto di congiunzione di molti universi e propone la teoria secondo cui l'Universo di Roland non è altro che un granello di un altro universo, dice che sulla Torre c'è un Re di cui è servo. Invita Roland a desistere dalla sua impresa, gli dice di essere stato amico di suo padre e di chiamarsi Walter. Dice che Roland dovrà trovare delle porte che lo condurranno dai Tre: un Prigioniero, la Signora delle Ombre e La Morte (ma non destinata a Roland) e che questi lo condurranno alla torre. Mentre Walter parla, il flusso temporale si distorce e sembrano trascorrere anni. Alla fine Roland si risveglia invecchiato di 10 anni.

    CITAZIONE
    @ wikipedia

    ♥~♥~♥



    Una volta terminato Il giocatore mi sono trovata senza libri in casa. O meglio, uno ce l'avevo: Il baco da seta, ma non avendo letto Il richiamo del cuculo ho preferito lasciarlo da parte. Ero un po' in crisi perché non è da me non avere nemmeno un romanzo sul comodino. Non avevo tempo per passare in libreria o in biblioteca, ma, per fortuna, il sistema bibliotecario di Milano Est è così geniale da mettere a disposizione dei propri membri un download gratuito dei propri e-book. Così ho scaricato, in prestito, L'ultimo cavaliere.
    Non conoscevo questa saga, per quanto mi piaccia tantissimo Stephen King (ancora non ogni tanto mi trovo a ripensare all'Acchiappasogni): è stato tutto merito di Ila che me ne ha parlato incuriosendomi al punto tale da decidere di leggere quanto meno il primo romanzo.

    L'ultimo cavaliere
    AyiyAdm



    Qui parlerò delle mie impressioni riguardo questo romanzo.
    Non spenderò una sola parola sullo stile di Stephen King: ormai mi sembra superfluo sottolineare l'ovvio. Non è proprio il caso che scriva ancora quanto questo autore sia un Maestro, anche perché non sarei all'altezza di dipingere il suo talento, quindi soprassediamo e passiamo alla storia.
    Sono una vera amante dei fantasy, un po' meno dei western e devo ammettere che non ho letto un solo romanzo appartenente a questo genere (se si escludono un paio di libri di Zorro che ho letto quando andavo alle elementari -anche se non sono sicurissima che Zorro possa considerarsi un western).
    È la prima volta in assoluto che mi trovo a leggere un romanzo di questo genere: futuristico, fantasy, western.
    Il primo approccio, tuttavia, non mi ha lasciato affatto insoddisfatta: all'inizio, sapendo ben poco sull'ambientazione dell'Ultimo cavaliere, ho pensato che fosse un western, ma poi, quando si fa riferimento al brano dei Beatles Ehi Jude (uno dei miei preferiti, tra l'altro, che ho suonato allo sfinimento), ho capito che era ambientato nel futuro.
    Confesso che questo primo libro mi è sembrato più che altro una sorta di prologo: vengono introdotti i personaggi, descritto l'ambiente, ma accade ben poco a livello di trama. Il romanzo, poi, si conclude proprio sul più bello, lasciandomi il desiderio di precipitarmi in libreria ad acquistare il prossimo volume.
    La storia è davvero appassionante: voglio saperne di più, scoprire cosa accade a Roland e iniziare con lui il viaggio verso la Torre Nera!
    L'unico motivo che mi trattiene dall'iniziare subito il secondo romanzo della saga è Dashner: ho appena scoperto che, finalmente, è uscito il secondo capitolo della saga di VirtNet Runner, quindi probabilmente quello è il prossimo romanzo che leggerò, ma mi preparo già in casa La chiamata dei Tre perché non vedo l'ora di immergermi nuovamente in queste atmosfere e di conoscere maggiormente i vari personaggi!

    Voto: 9
     
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