doravo sentire la risata di Andrew e adoravo vedere come essa colorasse la sua anima, letteralmente. Avevo la capacità di vedere il colore dell'aura delle persone e le sfumature di Andrew erano quelle che più mi piacevano. Lo avevo scoperto da qualche tempo. Inizialmente avevo creduto che il colore della sua anima fosse bellissimo, ne ero rimasta affascinata, ma solo in seguito mi ero resa conto che non c'era niente di più bello di quella sfumatura.
Annuii con finta determinazione per confermare la mia ipotesi: il cd era nascosto all'interno del microonde.
Non potei non ridere all'affermazione di Andrew.
«Siamo proprio sulla stessa lunghezza d'onda: abbiamo pensato entrambi subito alla cucina!» scherzai. Scossi poi il capo per allontanare l'evenienza che Angel avesse utilizzato anche l'ufficio e le scartoffie di Andrew come campo giochi. «Nel caso ti aiuterò volentieri a rimettere tutto a posto» mi offrii immediatamente.
Avevo un'alquanto vaga idea di quello che doveva essere il lavoro di Andrew. Era all'incirca la stessa professione che desiderava intraprendere anche Tess e la mia amica ci aveva deliziato spesso con i resoconti di ciò che si aspettava le accadesse una volta conseguita la laurea.
L'unica differenza era che, da quanto avevo capito, Andrew lavorava per il museo di Monila direttamente dalla sede, mentre Tess avrebbe preferito viaggiare ed andare di persona sugli scavi per curare gli interessi del museo. A parte quello, le loro mansioni dovevano essere piuttosto simili.
«Bene, cominciamo!» mormorai aggiungendomi ad Andrew nell'ispezione della sua cucina. Non avevo mai nutrito eccessiva stima in coloro che ficcanasavano in giro per le abitazioni degli altri, ma in questo caso non si trattava affatto di cercare di impicciarsi nell'abitazione e dunque nello stile di vita di una persona. Era un gioco e sapevo che Andrew non avrebbe affatto frainteso il mio aprire pensili ed armadietti.
La prima cosa che feci, però, fu controllare all'interno del microonde. Non si poteva mai sapere, giusto? Sfortunatamente non trovai il cd che stavamo cercando, ma solo il piattino alla base dell'elettrodomestico. Senza darmi per vinta proseguii con il mio controllo. Se sia Andrew che io avevamo avuto la sensazione che la cucina era il luogo dove cercare, voleva pur dire qualcosa.
Abbozzai una leggera risata alle ultime parole che Andrew mi rivolse, facendo poi schioccare la lingua contro il palato.
«Mmm... no, ma... aspetta» risposi recuperando da una scaffalatura la confezione di cereali a forma di orso che a Grant piacevano tanto. Vi guardai dentro ed esultando mostrai ad Andrew il contenuto. Lì, tra il sacchetto di plastica trasparente e il cartone ecco il disco nascosto!
«Primo punto per noi!» esclamai raggiante. Adoravo le cacce al tesoro, anche se non avevo mai avuto la possibilità di giocarci spesso da bambina. Avrei recuperato quel pomeriggio, che già era cominciato in maniera perfetta.